Non solo legionella, il rischio batteri e virus negli impianti aeraulici

Errate progettazioni e installazioni, scarsa igiene e inappropriata manutenzione degli Impianti di condizionamento possono contribuire a trasformare questi ultimi da strumenti utili e di comfort a sorgenti di diffusione e amplificazione di contaminanti.

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Errate progettazioni e installazioni, scarsa igiene e inappropriata manutenzione degli Impianti di condizionamento possono contribuire a trasformare questi ultimi da strumenti utili e di comfort a sorgenti di diffusione e amplificazione di contaminanti. In questi casi il sistema di umidificazione ad acqua rappresenta il vero punto critico e gli elementi da monitorare costantemente sono i seguenti:lta la probabilità di:

  • Vasche di raccolta condensa e sezioni umidificanti ed evitare ristagno di acqua;
  • Sedimenti organici, incrostazioni all’interno delle vasche stesse.

Le patologie che si possono contrarre sono principalmente di tipo infettivo e di tipo allergico, le quali sono:

LEGIONELLA

La “malattia del legionario” è la più comune delle infezioni ed è causata dai microrganismi Legionella pneumophila che si riproducono senza difficoltà nelle acque stagnanti delle tubazioni idriche.

La patologia prende il nome dalla grave epidemia che si verificò negli assistenti della Legione Americana a Filadelfia nel corso di un convegno nel 1976, a causa del batterio cresciuto nell’impianto d’aria condizionata. Si tratta di germi a trasmissione aerogena, in grado di sopportare alte temperature in acqua; inalati attraverso micro goccioline di liquido e vapore provocano gravi infezioni respiratorie. Il tempo di incubazione della malattia varia da 2 a 10 giorni e le conseguenze variano secondo lo stato di salute. Nelle persone con disturbi polmonari può provocare una polmonite abbastanza grave.

La “febbre di Pontiac” è invece una forma di legionellosi più lieve, simil-influenzale, che deve il proprio nome ad un’epidemia acuta febbrile verificatasi nell’omonima località del Michigan (USA) nel 1968. Si presenta come una malattia acuta autolimitante che non interessa il polmone: dopo un periodo di incubazione di 24-48 ore, compaiono febbre, malessere generale, mialgia, cefalea ed a volte tosse e gola arrossata.

PSEUDOMONAS E KLEBSIELLA

Altri batteri che possono causare malattie di tipo infettivo appartengono ai generi Pseudomonas e Klebsiella, agenti microbici che possono rappresentare un rischio elevato in ambienti ospedalieri; anche le specie, Staphylococcus aureus, Enterobacter agglomerans e Acinetobacter calcoaceticus var. anitratus possono essere implicate in queste patologie e sono spesso diffuse da umidificatori.

Le patologie di tipo allergico sono spesso legate alla presenza di allergeni prodotti da acari della polvere e da miceti e possono manifestarsi in individui geneticamente predisposti. Gli acari vivono nella polvere ma per il loro sviluppo sono necessarie condizioni di elevata umidità, anche a medie temperature. Le specie più diffuse all’interno degli edifici sono Dermatophagoides farina e Dermatophagoides pteronyssinus. L’umidità, oltre a favorire la riproduzione degli acari, causa la formazione e la proliferazione di funghi. Le colonie di funghi più spesso ritrovate nei filtri dei sistemi di condizionamento, dove, detriti di vegetali, insetti e prodotti del metabolismo possono costituire un idoneo substrato di crescita, appartengono in genere alle seguenti specie delle quali è conosciuto il potenziale allergico: Cladosporium spec., Penicillium spec., Potrytis spec., Aspergillus spec., Fusarium spec.

ASPERGILLUS

L’Aspergillus può essere responsabile anche di patologie infettive, come l’aspergillosi broncopolmonare, e dell’aspergillosi broncopolmonare primaria allergica, che si palesa in soggetti precedentemente sensibilizzati. Elevate concentrazioni di spore di Aspergillus, Alternaria e Penicillium possono essere responsabili di quadri di alveolite allergica estrinseca.

Il cosiddetto “malessere del lunedì” (O “febbre da umidificatore”) è stato correlato all’esposizione ad allergeni prodotti dall’ameba Naegleria gruberi provenienti da umidificatori: soggetti che rientravano nei luoghi di lavoro dopo il fine settimana accusavano, dopo 4-8 ore dal rientro, sintomi di febbre di tipo influenzale, mal di testa, tosse, mialgia, atralgia e dispnea. Anche altri microrganismi possono essere implicati in tale patologia, perché ritrovati in umidificatori contaminati o perché inducono sieroconversione: B. subtilis, Acanthoamoeba, e alcune endotossine.

In alcuni episodi a carattere micro-epidemico è emerso il chiaro coinvolgimento dell’impianto di condizionamento, tuttavia l’agente eziologico coinvolto può rimanere sconosciuto, pur nell’ambito di allergeni, tossine batteriche o endotossine.

A questo punto per salvaguardare la salute degli occupanti degli ambienti è necessaria una corretta manutenzione degli impianti aeraulici in tutte le loro componenti per evitare le conseguenze sopra elencate, risulta quindi necessario:

  • Verificare le condizioni igieniche della sezione umidificazione su U.T.A. (Unità di Trattamento Aria). In caso di presenza di Torri Evaporative, verificare le condizioni interne e il corretto funzionamento delle stesse.

  • Verificare sulle U.T.A. che gli scarichi di condensa siano liberi e non vi siano ristagni di acqua all’interno della macchina (ad esempio possibili scarichi di condensa ostruiti)

  • Verificare le condizioni dei sifoni sulle tubazioni di scarico condensa

  • Verificare l’igienicità dei condotti aeraulici e dei relativi diffusori nonché dei fancoil (vasca di evaporazione)

  • Verificare la distanza tra eventuali torri evaporative e presa aria esterna di UTA
  • Sorveglianza attiva sull’impianto con campionamento microbiologico cadenzato
  • Verificare la presenza documentale di un D.V.R. specifico sulla Legionella
Procedura di prelievo per analisi di acqua

La nostra organizzazione opera con molteplici sistemi per prevenire e debellare il pericolo di proliferazione del batterio nelle reti di distribuzione allo scopo di garantire il massimo grado di sicurezza per gli utenti utilizzatori finali ed in particolare è in grado di effettuare una gestione globale e programmata delle attività volte a garantire un costante controllo ed eventuali interventi correttivi dei sistemi aeraulici anche complessi.

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